Capoliveri, 5 aprile 2013
Quasi 150 km. di coste, spiagge frastagliate, arenili di colore sempre diverso, anfratti nascosti da fitta vegetazione mediterranea, calette inaccessibili da terra, scogliere impervie: questa è l’Isola Elba che stupisce! Il modo migliore per scoprirla? Andar per mare!
Quando il caldo si fa soffocante, il vento di scirocco toglie il respiro e la sabbia scotta sotto i piedi è il momento allora di lasciare la spiaggia e prendere il largo a bordo del pedalò: i bimbi indossano le cinture di salvataggio e mamma e papà pedalano e portano a spasso per mare tutta la famigliola.
Pochi minuti sono necessari per raggiungere il capo Focardo estrema punta che chiude a destra la baia di Naregno, sede dell’antico forte omonimo cinto da mura. Spicca in alto la sagoma inconfondibile del vecchio faro che vigila sui naviganti. Più in basso la romantica insenatura incastonata tra le rocce, cornice ideale per il bagno rinfrescante.
Poi di nuovo a bordo, prua al vento, si prosegue sulla destra pedalando in relax alla scoperta di nuove incantevoli e suggestive calette incontaminate e splendide insenature sabbiose: navigando sotto costa si raggiunge in breve tempo Capo Perla. I vecchi pescatori infatti vi andavano a pescare la “nacchera di mare”, la Pinna Nobilis, un grosso mollusco bivalve che può raggiungere anche la dimensione di 1 metro! I vecchi elbani dicevano di avervi trovato dentro anche le perle… Dalla Pinna Nobilis le antiche popolazioni marinare del Mediterraneo, come gli industriosi Cretesi e Fenici, ricavavano dei lunghi filamenti: li lavoravano e ne ottenevano un prezioso tessuto serico, il famoso bisso! Oggi però è vietatissimo pescare le nacchere!
Subito dopo Capo Perla ecco la caletta di Straccoligno; l’aria cristallina, l’acqua limpida, il forte odore di macchia mediterranea che circonda il litorale e si mescola al profumo del mare, il contrasto dei colori fanno di questo angolo dell’Elba un piccolo angolo di paradiso.
Ancora qualche metro: vale la pena di raggiungere le spiagge di Ferrato, Calanova e Malpasso per puntare poi decisi verso l’isolotto di Liscoli, regno incontrastato del gabbiano reale, dove vola radente il cormorano e il marangone, dove il tempo sembra si sia fermato per sempre.
La tentazione di un tuffo diventa irresistibile, sotto l’ombra del massiccio monte Calamita, in acqua fresca, trasparente e pulita. E’ delizioso crogiolarsi baciati dal sole, tra i richiami dei gabbiani che si inseguano sulla scogliera, e la linea continua dell’orizzonte dove mare, cielo e terra si sfiorano.
Questo sicuramente è un modo molto suggestivo per scoprire le spiagge dell’Elba. Alla fine dell’escursione si gira il timone, è tempo si rientrare, non prima di avere scattato qualche foto, una ripresa all’equipaggio:-))) e poi di nuovo verso Naregno e Capoliveri: ne vale la pena, uno sguardo insolito, dal mare, alla “Perla del Tirreno“, un modo rilassante per calarsi nella natura selvaggia dell’isola, navigando comodamente seduti.
Un’ultima cosa: vi ricordate la piccola caletta sotto al faro? Beh, approfittatene ancora una volta…come si dice…l’ombrellone può attendere!!!!